Il sito del quartiere di Roma medaglia d’oro al merito civile osservatorio del Quadraro (diviso tra V e VII municipio) e del resto di Roma nota e, anche quella da scoprire www.ilquadraro.it - scrivi alla redazione ilquadraro@gmail.com

Il Quadraro non si trova se non si fa attenzione. Bisogna andarlo a pescare in un mare di luci e vetrine e persone e macchine in fila sulla via Tuscolana. Bisogna lasciarsi alle spalle Porta Furba e l' Acquedotto Felice, che scivola via come una canzone alla fine di una giornata e non farsi ingannare dalle leggende che si tramandano sul quartiere. Non ha più l' odore della borgata, né la malinconica realtà raccontata da Pasolini, che tra Quadraro e Mandrione ambientò «Mamma Roma». Eppure i ragazzi del Quadraro sono sempre quelli, hanno la pelle olivastra di chi è venuto dal sud Italia un po' più a nord, gli occhi vivi di insofferenza che apre la porta e spinge in strada a cercarsi.

Si danno appuntamento a largo Spartaco i ragazzi che vivono qui oggi, arrivano con la macchina alle otto di sera, imbottiti di piumini e scarpe di gomma e capelli impomatati, ma poi tirano fuori il telefono e chiamano quella a cui fanno il filo e diventano morbidi come qualcosa che qui non esiste. Sembra tutto duro, grigio, scuro. Il Quadraro resta diviso a metà, squarciato dalla via Tuscolana, tra i fantasmi del suo passato remoto, quando il quartiere veniva soprannominato «Cecafumo» per il fumo nero che sbuffava da qualche bottega degli artigiani venuti dalla Calabria e dall' Abruzzo negli anni 30, e quelli più recenti, con i condomini Incasa, belli e brutti a seconda dei casi. Passato e presente e in mezzo le ferite di una storia che il prossimo anno avrà compiuto il sessantesimo compleanno: il rastrellamento delle SS di Kappler nell' aprile del '44, con mille uomini deportati.

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20/12/2003

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