Lo stato dell’arte a 20 giorni dalla dichiarazione di guerra del sindaco di Roma
di Angelo Tantaro - 29/11/2010
Una task force armata di tutto ciò che serve per ripulire il quartiere invase il Quadraro.
Era venerdì 5 novembre 2010. Dovevano combattere le defissioni, cancellare le scritte decennali, pulire le aiuole e piccole aree verdi, lavare le zone di pregio storico.
Venne il sindaco, annunciò l’inizio del rinascimento, indossò la mascherina e guantoni e cancellò graffiti in via Decio Mure. Applausi e commozioni dei cristiani accorsi. Venne annunciato un nuovo coordinamento per il decoro per migliorare comunicazioni e interventi di AMA, Polizia Municipale, Campidoglio, Ufficio Giardini. Il Comune vincitore post veltroniano lanciava una intimidazione al decoro urbano. Scaturiva spontanea l’esclamazione del popolo: Era ora.
Il giorno dopo, al Quadraro, X municipio, una bella giornata di sole illuminava via Tuscolana e la salita del Quadraro. Una colonna di camion bianchi con la scritta Decoro Urbano – Cancellazione scritte - Gruppo Appia Nord stava ripulendo (finalmente) i muri. Entusiasti scrivemmo subito sul giornale che era una buona giornata per Roma, per il Quadraro e tutto il municipio. Del resto noi siamo sempre pronti a incoraggiare chi ha la fermezza di lanciare una sfida così ambiziosa. Lo facemmo anche quando Veltroni, turbato per i ragazzi che morivano a causa delle buche sulle strade, faceva sperare che venissero finalmente tappate. Ma non ne tappò nemmeno una.
Una nonna fece presente a quello che sembrava il capo squadra di non scordarsi della parolaccia che campeggia al centro della piazza del Quadraretto, proprio dove sta l’altalena dei bambini e l’uomo gli rispose: “ A signo' mo’ è ora de pranzo, nun se preoccupi. Qualcuno ce penserà”. Intanto cancellarono i grafiti sulle mura di cinta di Santa Maria del Buon Consiglio, la chiesa del Quadraro. Che spettacolo! Due vecchietti commentarono senza riguardo al luogo sacro “Sto sindaco cià le palle! Non l’ho votato e ho fatto male”.
Che peccato, oggi dobbiamo annotare che, è siamo ormai a fine mese, non si è visto più nessuno, la scritta al Quadraretto sta lì per terra, gli idioti che hanno sporcato tutto il quartiere con le demenziali frasi “Lazio m...” “La Roma fa schifo” sono rimaste tutte; le scritte sulla salita del Quadraro sono tutte lì comprese quella del centro sociale che se anche può essere condivisibile nel contenuto, deve essere rimossa come quella sulla pubblicità di un mercatino e gli scarabocchi sui muri di qualche (ma sono troppi) maniaco. Le piante delle piccole aiuole erano secche e continuano a persistere, i cartelloni abusivi sono aumentati, e le strade fanno ancora più disgusto… che disfatta! Caro Alemanno, ti invochiamo, riprovaci ancora, convoca il coordinamento, fai qualcosa. Noi siamo qui, non andiamo a ricreazione.
Per la cronaca: le mura di cinta di Santa Maria del Buon Consiglio sono stati imbrattati di nuovo. Qualche commento dei passanti, pare altrettanto incivile, sostiene: “Gle dovrebbero sparà”; qualcun altro più mite “dovrebbero fargli ripulire tutto”.
Noi intanto ci domandiamo se a Roma c’è qualcuno che indaga su questi imbrattamuri. Oggi sul Quadraro un cielo nuvololo minaccia pioggia su Roma.