1944. la prima trama eversiva
Silverio Corvisieri
pp.304 Odradek € 15,49
Giuseppe Albano, più noto come il "Gobbo del Quarticciolo", fu ucciso nel gennaio del 1945, con un colpo alla nuca davanti alla sede di un equivoco partito politico, l'Unione Proletaria. Salutato, nelle ore della liberazione di Roma, come eroe della Resistenza e diventato autentico mito popolare, si era rapidamente trasformato in bandito sanguinario. Furono i carabinieri a colpirlo a morte o, come si sospettò subito, i sicari di Umberto Salvarezza, leader di Unione Proletaria?
Si trattò dell'esecuzione sommaria del "pericolo pubblico numero uno" o dell'eliminazione di una "variabile impazzita" della prima trama eversiva dell'Italia post fascista? Nel 1945 il "caso" fu frettolosamente insabbiato nonostante le prime rivelazioni giornalistiche. Corvisieri, sulla scorta delle fonti archivistiche oggi finalmente accessibili, ha ripreso in mano il filo che allora collegò il giovanissimo "Gobbo" al capo dell'Unione Proletaria, e quest'ultimo a Umberto II di Savoia, attraverso i meandri di una cospirazione reazionaria e golpista - era nel conto un attentato - che, se fallì il disegno di sostituire il primo governo democratico con un governo di "tecnici" guidato da Badoglio, raggiunse tuttavia lo scopo principale: di bloccare il processo dell'epurazione in funzione della continuità dello Stato. L'Italia delle trame e dei delitti di stato nacque in quei giorni. Le emozioni di una spy story e il rigore storiografico si coniugano dando vita a un affresco che restituisce i mille volti dei protagonisti: generali badogliani, dignitari di corte, gran maestri della massoneria, avventurieri, imprenditori compromessi col fascismo, falsi estremisti della Resistenza con un piede nella RSI e l'altro nei servizi segreti alleati. E sullo sfondo appare il torbido retroscena del doppiogiochismo e dei trasversalismi durante i nove mesi dell'occupazione nazista della capitale. Anzi, grazie a questa inversione figura-sfondo, emerge quella coralità, quell'intreccio di relazioni significative e cruciali che finora la focalizzazione su personaggi sia pure cospicui o su singoli eventi rilevanti aveva sottaciuto e ignorato. In questo senso, la ricerca di Corvisieri si rivela come l'anello mancante nella ricerca storiografica sulla continuità dello stato italiano, passato dal regime monarchico-fascista a quello repubblicano-democratico; non senza prezzi, considerata l'intrinseca debolezza della democrazia italiana, fin dal suo nascere.
Silverio Corvisieri (Ponza, 1938), ha pubblicato Bandiera rossa nella Resistenza romana, Trotskij e il comunismo italiano, Resistenza e democrazia, I senzamao, Il mio viaggio nella sinistra, All'isola di Ponza. E' stato redattore dell'Unità dal 1960 al 1967, direttore del settimanale la sinistra nel 1968, fondatore e direttore del quotidiano dei lavoratori nel 1974, collaboratore di numerose riviste. Ha militato nel PCI, nella IV Internazionale e in Avanguardia Operaia. E' stato eletto deputato in tre legislature. Per Odradek