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Walter De Cesaris

Il rastrellamento nazista del Quadraro e la resistenza popolare a Roma
Prefazione di Sandro Medici

pp.176 Odradek € 16,00

alla nota editoriale di Odradek

Tutte le strade portano a Roma. Può darsi. Di certo, però, nei nove mesi della resistenza romana, tutte le strade portavano al Quadraro. Strade consolari, e poi ferrovie e “tranvetti”. La fame era nera, ma il posto assolutamente ameno: dipinto, acquarellato e poi fotografato per oltre due secoli da legioni di turisti affascinati dai ruderi dell’acquedotto e dalle porte monumentali... Un luogo straordinario, il Quadraro, così carico di storia che nessuno, in quella primavera del 1944, sentiva il bisogno di finire ancora sui libri, col toponimo e la data... Questo episodio fa parte della scia di sangue che a Roma inizia con la razzìa del Ghetto e prosegue con l’eccidio delle Fosse Ardeatine, per poi risalire a S. Anna di Stazzema, Marzabotto, ecc. Episodi che lasciano lo strascico della “memoria divisa”, una ferita che si allunga anch’essa e non si rimarginerà più. Da allora, infatti, le popolazioni così ferocemente colpite reagiscono coltivando memorie contrapposte, distribuendo responsabilità. Nasce quel non innocente argomentare infiorettato di “però”, di fintamente equanime cerchiobottismo: “Certo, i nazifascisti!... però... anche i partigiani... Se... Se se ne stavano calmi e tranquilli ad aspettare l’arrivo dei liberatori... Se si fossero limitati a qualche scritta sui muri... ” . Ai resistenti si contrappone la “zona grigia” degli eterni complici, dei servitori buoni per ogni padrone. Ma non al Quadraro!

Massimo rispetto per una borgata che ha tenuto testa alle SS e alla Wehrmacht, e che in nove mesi ha pesato (“nido di vespe”, “spina nel fianco”) come una divisione corazzata, fiaccando una macchina bellica formidabile come quella tedesca. La memoria è un esercizio da coltivare con cura, spesso duramente selettivo. È bene, dunque, ricordare soprattutto quel popolo in lotta, di cui non ci si potrà mai vergognare.

Walter De Cesaris (Velletri, 1953), ha vissuto lungamente al Quadraro in cui ha svolto attività politica nel movimento di lotta per il diritto alla casa; è stato segretario della sezione del PCI del quadraro, e poi di Rifondazione comunista; per questo partito è stto deputato alla Camera nella XIII legislatura.

 

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