I padroni lo sanno bene e cercano di addormentarci. Ci portano il vino, la televisione e i giradischi, macchine e altri generi di oppio.
Noi compriamo e consumiamo. Serviamo ad aumentare la ricchezza padronale e a distruggere la nostra intelligenza. »
(Scuola 725: Lettera al sindaco, Roma, 1968)
Il 4 Novembre del 1969 Don Roberto Sardelli acquista una baracca, da una prostituta, lungo l'acquedotto Felice. In quel ricovero fonda la "Scuola 725" dove insegnerà ai bambini, figli dei baraccati, che alla scuola elementare "Salvo D'Acquisto" venivano spesso messi nelle classi differenziali.Assieme ai bambini, Don Sardelli scrive la "Lettera al Sindaco" indirizzata all'allora Sindaco Rinaldo Santini, che viene pubblicata dal quotidiano Paese Sera.L'esperienza della "scuola" termina nel 1974 quando il Comune di Roma inizia ad assegnare le case popolari ai baraccati dell'Acquedotto Felice.Sull’esperienza della scuola di Don Roberto Sardelli, nel 2007 Fabio Grimaldi ha prodotto e girato un bel documentario.
In http://www.cinemaitaliano.info/nontacere si può vedere il trailer del documentario che racconta la storia di vita di Don Roberto Sardelli e le vicende a dir poco straordinarie della scuola 725, che egli fondò nel 1968 a Roma tra i braccati dell’ “Acquedotto Felice”.Don Roberto, abbandonando la comoda vita di parrocchia al San Policarpo all’Appio Claudio, andò a vivere in quel luogo di emarginazione condividendo problemi e speranze degli abitanti della periferia romana.Quanche anno fa Don Roberto ha deciso di rincontrare i suoi ex allievi per scrivere, come allora, una lettera al sindaco di Roma denunciando le nuove povertà e le nuove ingiustizie.L’incontro è stato occasione per riflettere sul significato dei cambiamenti avvenuti durante trent’anni della nostra storia.