Il sito del quartiere di Roma medaglia d’oro al merito civile osservatorio del Quadraro (diviso tra V e VII municipio) e del resto di Roma nota e, anche quella da scoprire www.ilquadraro.it - scrivi alla redazione ilquadraro@gmail.com

Una medaglia d’oro al valor civile per don Gioacchino Rey, il parroco del Quadraro

Il prete nel ’44 si oppose ai nazisti

Calogero Imbergamo affettuosamente chiamato dagli amici "Lillo", fondatore nel 1947 e presidente della gloriosa "Bettini Quadraro":

Il 17 luglio 2013, è venuto a mancare il fondatore del Bettini Quadraro, Calogero Imbergamo (Lillo), il grande condottiero che portò il Bettini Quadraro al vertice del calcio Romano e Nazionale. La sua passione ha permesso a tanti ragazzi di giocare ed essere protagonisti.

Un’idea chiama Bettini Quadraro

Un partigiano del Quadraro

Primiano Muratori fu uno dei tanti ragazzi che come lui della classe 1925 furono precettati dal Ministero della Guerra per essere arruolati nell'esercito regolare, furono tra gli ultimi chiamati nel 1943 per andare a combattere una guerra che ormai si stava avvicinando all' epilogo finale, lui fu uno di quelli che diserto' quella chiamata e nel Febbraio 1944 parti' dalla sua casa al Quadraro in Roma, per arruolarsi nelle formazioni Partigiane di Pesaro, la scelta di quella Regione veniva dal fatto che i suoi genitori erano di origine romagnola, per questo decise di andare a combattere vicino i parenti rimasti nella provincia di Pesaro dove gia' si erano formati i gruppi Partigiani combattenti. Fu arrualato nella 5^ Brigata Garibaldi Pesaro 1° Battaglione distaccamento Pisacane, con il soprannome di battaglia di ( il Romano ) e li' combatte' fino alla liberazione. Finita la guerra, rientro' a Roma nel suo quartiere, il Quadraro e riprese il suo lavoro da tecnico, negli stabilimenti cinematografici di Cinecitta', nello stesso quartiere visse fino alla sua morte il 12/7/1996.

per approfondire:

https://sites.google.com/site/ilpartigianoprimianomuratori/home

Mario Schifano (Homs, Libia 20 settembre 1934 – Roma, 26 gennaio 1998) è stato un artista e pittore italiano. Nacque nella Libia italiana, dove il padre, impiegato del ministero della Pubblica Istruzione era stato trasferito. Pochi anni dopo tornò a Roma e si trapiantò in viale Spartaco 30 al Quadraro . Si avvicinò all'arte seguendo il padre che lavorava al museo etrusco di Valle Giulia. Insieme ai "pittori maledetti" (Angeli, Tano Festa, Lombardo, Cesare Tacchi, Renato Mambor, anche lui del Quadraro una volta “er mejo tacco der Quadraro”, Mario Ceroli ecc.) rappresentò un punto fondamentale dell'arte contemporanea italiana ed europea

Stefano Pantano (Roma, 4 maggio 1962) è uno schermidore italiano.

Cresciuto nel quartiere del Quadraro a Roma, è stato uno dei più forti tiratori di scherma nella storia della scherma italiana. È stato 3 volte campione del mondo di spada (1989-1990, 1993). È attualmente direttore tecnico delle Fiamme Oro Polizia di Stato sezione scherma. È stato commentatore tecnico della Rai alle olimpiadi di Pechino dopo esserlo stato ad Atlanta, Sydney ed Atene.

Accanito tifoso della S.S. Lazio, conduce con Alessio Buzzanca il programma "Non mollare mai" in onda dal lunedì al venerdì dalle 14:15 alle 18:00 su Radiosei (a Roma FM 98.1).

Ricopre il ruolo di opinionista del programma "Domenica Derby" in onda su Roma Uno e condotto da David Rossi e Luigia Luciani.

Nel 2010 partecipa come concorrente alla sesta edizione di Ballando con le stelle su Rai Uno.

Rossana Rory, nome d'arte di Rossana Coppa (Roma7 settembre 1927)

Rossana Coppa, di origine del Quadraro dove il papà vendeva il carbone in una bottega dell’attuale piazza del Quadrettto altezza civico 15. Appena diciassettenne comincia a lavorare come fotomodella e come attrice di fotoromanzi, diventando presto popolare presso questa categoria di appassionati lettori.

Debutta nel cinema, in una parte secondaria, nel film Licenza premio, scelta dal regista di origini austriache Max Neufeld. Successivamente lavorerà anche con Rossellini, ma non contenta della sua carriera in ruoli secondari, parte per Londra per seguire i corsi di recitazione presso l'Accademia Reale di Arti Drammatiche, con la speranza di sfondare ad Hollywood.

La scarsa fortuna avuta, la convince al ritorno in Italia, dove prende parte al film El Alamein di Malatesta, e successivamente a quello che sarà il suo film più riuscito, ovvero I soliti ignoti del 1958, dove ha modo di interpretare il personaggio di Norma, in maniera estremamente riuscita.

Dopo la parentesi del film con Monicelli, tornerà ai film di cappa e spada, sino a L'eclisse (1961)di Antonioni, con il quale uscirà per sempre dai set cinematografici.

Un uomo esemplare, nato in provincia di Sassari, che visse nel cuore del quartiere Quadraro.

Andrea Azzena, un laico di grande fede cattolica, maresciallo dell'esercito, sposato e con figli che, dopo esperienze vissute durante la guerra, decise di aiutare gli orfani come lui era.  

Iniziò la sua opera appena dopo il conflitto, rinunciando alla carriera militare e sistemandosi in una casa presso l'acquedotto alessandrino. Poco dopo si trasferì a Via Giulio Igino al Quadraro dove fondò la "Piccola Assistenza del Signore". Operò dal 50 al 70, anno in cui l’'istituto è stato chiuso.

Dopo la guerra mise in piedi un orfanatrofio per bambini orfani e abbandonati, fu molto famoso all'epoca, ci sono molti articoli su Famiglia Cristiana che riguardano la sua opera. Nel periodo che operò diede una casa e da mangiare a più di 300 orfani.

DE SISTI Giancarlo Roma, 13.3.1943 Centrocampista
Esordio: 12.2.1961 – Udinese – Roma 2-1  detto Picchio venne alla luce in via Lucio Manilio, 1, al Quadraro.

A soli vent'anni  "Picchio" o "Trottola" , così chiamato per la sua onnipresenza nel campo, prende in le redini del centrocampo della Roma. E' tutt'ora considerato uno dei più forti centrocampisti del calcio italiano del dopoguerra. Dopo cinque stagioni con la maglia giallorossa e una Coppa Italia vinta, passa alla Fiorentina dove gioca per nove anni. Nel periodo fiorentino contribuisce in modo decisivo alla vittoria del miracoloso scudetto del campionato 1968/1969. Tra il 1967 e il 1972 fa parte del gruppo della Nazionale con la quale scende in campo ventinove volte. In maglia azzurra vince l' Europeo del 1968 e arriva secondo al Mondiale del 1970 disputato in Messico.
Sfortunate le sue esperienze di allenatore: scudetto soffiatogli dalla Juventus quando è alla guida della Fiorentina. Dopo quattro stagioni in viola si siede per un anno sulla panchina dell'Udinese. Nel 1991-92 viene chiamato all' Ascoli nella massima serie. Dopo sei mesi, in cui la squadra non riesce ad uscire dalla zona retrocessione, viene esonerato. Qualche settimana prima, ignoti si erano introdotti nel giardino della sua villa facendo esplodere una bomba carta. E dopo aver ricevuto telefonate minatorie nelle quali veniva invitato a lasciare la guida della squadra, De Sisti rinuncia alla sua panchina e alla sua carriera da allenatore. E' invitato spesso come commentatore sportivo in programmi televisivi. Nel 2003 diventa Responsabile del Settore Giovanile della S.S. Lazio e dall'11 marzo 2009 è commissario tecnico della rappresentativa dei Parlamentari italiani.

Sisto Quaranta uno dei 947 rastrellati del Quadraro:

«Siamo rimasti in 22 di quei 947 - dice Sisto Quaranta, classe 1924 - e siamo impegnati a tenere viva la memoria perché i giovani devono sapere. Il nostro impegno è divulgare il più possibile quei ricordi».

Ascanio Celestini (Roma, 1 giugno 1972) è un attore teatrale, regista cinematografico, scrittore e drammaturgo italiano. Vive nel X Municipio, di origine del Quadraro trasferito poi a Morena.

Uno dei suoi spettacoli più significativi, “Scemo di guerra”, una narrazione ispirata a fatti realmente avvenuti il 4 giugno del 1944, il giorno della Liberazione di Roma.

Per questo lavoro Celestini ha lavorato sui ricordi di suo padre rispetto ai fatti del Quadraro e all’ultimo giorno di guerra nella capitale. Le vicende di quella intensa giornata si snodano tra bambini che rischiano la vita per una cipolla, maiali che finiscono sottoterra, barbieri dalle mani belle, poi tedeschi, fascisti, americani, russi, scimmie e mosche.

Si delinea un percorso narrativo che traccia una mappa reale della città di Roma, intrecciando ricordi di racconti familiari e la Grande Storia, un racconto epico e popolare caratterizzato da strutture narrative sorprendenti, che scatenano nel pubblico flussi di immagini.

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