Er nasone, e' una delle caratteristiche delle nostre citta', quello qui' sotto e' il piu' vicino a casa mia, dalle parti di via Columella, dista a meno di cento metri, e con lui ho convissuto per tanti anni, ha dissetato non so' quante persone, ha lavato non so' quanti bambini in fasce ,ha riempito non so' quante pentole per cucinare di chi non aveva l'acqua in casa, ha lavato non so quante ferite in tempo di guerra, ha lavato non so' quante macchine ecc. se moltiplichiamo questo per tutti i nasoni che ancora ci sono a Roma, e sono circa 2500, possiamo comprendere come la sua funzione sia stata estremamente sociale, prima ce n'erano ancora di piu', poi nel corso degli anni molti sono stati tolti, e' certo che quando andavo all'estero per lavoro, insieme al caffe' espresso era la cosa che mi mancava di piu, trovarmi in una grande citta' europea che non aveva fontanelle di acqua potabile, mi sembrava quasi una condizione di incivilta', e allora comprendevo la bellezza di abitare a Roma e in particolare in periferia dove di nasoni ce ne sono molti, per questo quando rientravo, e dall'aeroporto entravo in citta', la prima cosa che facevo era fermarmi al primo nasone che incontravo e bevevo anche se non avevo sete, per me' era come un gesto di appartenenza e un saluto alla citta' dove ero nato, e ritrovandomi tra i nasoni, la ferrovia e le case basse, la grande citta' europea era gia' messa alle spalle e finalmente mi ritrovavo nel posto piu' civile che io abbia mai conosciuto, il mio. Luciano Muratori