il cinema Quadraro alla fine della discesa di via Tuscolana, negli anni 1950 era il cinema, quello buono delle prime visioni, mentre all'interno del quartiere, in via dei Quintili, avevamo il pidocchietto che da noi si chiamava cinema Folgore.
Il nome era gia' tutto un programma,infatti andavamo a vedere le pellicole di seconda visione, i vari Totò e Maciste, americano o italiano che fosse il film, il biglietto costava 80 lire e alla cassa si potevano comprare i bruscolini o il mustacciolo a 20 lire.
Quest'ultimo era una sorta di biscotto duro ma cosi' duro che spesso spaccava i denti, sempre poco curati, a chi masticava troppo in fretta per la fame.
Quando uscivamo dopo la nostra visione partecipata con gli sputi a quelli della platea e i lanci di cicche di sigarette, ci sentivamo tutti Maciste, amici di Totò o di Alberto Sordi, a secondo della pellicola piena di giunte, che accorciavano il film di mezz’ora, e che per un'ora soltanto era passata in quel vecchio proiettore ad arco voltaico.
Questi erano i sogni che quei vecchi cinema ci hanno lasciato nella memoria piu' remota, e che ne' la TV ne' il festival di Sanremo sono riusciti ad affievolire. Ho avuto la fortuna di viverli e di conoscerli e spero di ricordarli ancora per molto tempo affinchè possa raccontarli a tutti quelli che lo desiderano, e poi non importa se i miei racconti saranno pieni di giunte come quelli di una seconda visione, per noi sono stati sempre quelli di prima e unica.
Luciano Muratori