la Repubblica 17 OTTOBRE 2013
L'ex capitano delle Ss parla delle Fosse Ardeatine: "Esecuzione terribile, ma chi si fosse rifiutato sarebbe stato fucilato". Il sindaco Marino sulla sepoltura: il prefetto lo vieta a Roma e provincia. Interpellanza Pd: "Il boia non si è mai pentito". La salma ora a disposizione della famiglia
ROMA - Nel video-testamento registrato poco prima di morire, Erich Priebke parla dell'eccidio delle Fosse Ardeatine e sostiene che si è trattato di un ordine al quale "non era possibile rifiutarsi". Priebke racconta che l'ordine di eseguire la rappresaglia fu dato al capitano Schultz. "Il capitano Schultz - racconta - fu eletto da Kappler come organizzatore della rappresaglia. Lui era già stato in guerra nel fronte contro i russi ed era più abituato alla morte e alle rappresaglie. Per noi, per me e gli altri, era una cosa terribile". L'intervista è condotta dal suo legale, Paolo Giachini, nella casa romana del 'boia' morto la settimana scorsa a 100 anni. L'avvocato, peraltro, ha anche fatto sapere che quanto è stato divulgato oggi è soltanto "un estratto di un'intervista molto più ampia". Ma sempre sull'eccidio, alla domanda se fosse possibile rifiutarsi, Priebke ha risposto: "Naturalmente no".
"Schultz - spiega Priebke - prima della rappresaglia disse a tutti: questo è un ordine di Hitler che dobbiamo eseguire e chi non vuole farlo, meglio che si metta con le altre vittime perché sarà anche lui fucilato". Il video messaggio si conclude mostrando la frase letta da Priebke nel corso dell'udienza del 3 aprile del 1996 davanti al Tribunale militare di Roma: "Sento, dal profondo del cuore - la dichiarazione letta da Priebke e mostrata nel video messaggio - il bisogno di esprimere le mie condoglianze per il dolore dei parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine... Come credente non ho mai dimenticato questo tragico fatto, per me l'ordine di partecipare all'azione fu una grande tragedia intima... Io penso ai morti con venerazione e mi sento unito ai vivi nel loro dolore".A smentire il testamento di Priebke, però, ci pensa Marco De Paolis, procuratore militare di Roma, che che ha istruito molti processi ad ex criminali di guerra, quasi tutti conclusisi con l'ergastolo: "A nulla vale sostenere - afferma il magistrato - che 'quelli erano gli ordini e dovevano essere rispettati, pena la morte'. Non è vero, è una delle tante bugie. Il militare ha l'obbligo di non adempiere ad ordini palesemente criminosi, illegittimi e assurdi, come quello di uccidere altri soldati che si sono arresi, oppure civili inermi".
'Guai ai vinti'. Nel video-testamento, l'intervistatore, che è lo stesso Giachini, prende le mosse dalla autobiografia dell'ex capitano delle Ss, intitolata 'Vae victis', cioè "guai ai vinti", titolo che viene poi dato all'intera intervista.L'attentato di via Rasella. Ma Priebke, il cui feretro martedì scorso è stato preso a calci e pugni ad Albano Laziale dove la salma era stata trasportata per il funerale, nel messaggio parla anche dell'attentato di via Rasella, che sarebbe stato compiuto apposta dai 'Gap comunisti' per provocare la rappresaglia da parte dei tedeschi e ottenere la rivolta della popolazione. "L'attentato di via Rasella - afferma - fu fatto sapendo che dopo l'attentato viene la rappresaglia poiché Kesselring quando ha preso il suo comando in Italia ha fatto mettere sui muri un avviso che spiegava che qualunque attentato contro i tedeschi era punito con la rappresaglia". "Questo è risaputo - dice ancora Priebke - e loro lo hanno fatto a proposito perché pensavano che una nostra rappresaglia poteva creare una rivoluzione della popolazione".
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L'ira dei partigiani. "Il tentativo di Erich Priebke nel video-testamento di scaricare sui partigiani l'eccidio delle Fosse Ardeatine è assurdo". Così Ernesto Nassi, vicepresidente vicario dell'Anpi di Roma, commenta le parole del criminale nazista contenute nel messaggio del 'boia'. "E' risaputo che i tedeschi odiavano i romani perchè non collaboravano - aggiunge -. Miravano a creare le condizioni perché nei romani si sviluppasse un comportamento contro la Resistenza, ma questo non è mai avvenuto, anzi nella Resistenza ci furono nuovi ingressi. Quella romana è stata una grande Resistenza"."Quelle sono le ultime parole di un vigliacco. Erich Priebke ha ammazzato persone che avevano le mani legate. Nemmeno alla fine ha voluto prendersi le sue responsabilità. E' quella la faccia vera del nazismo. E' come se un ladro desse la colpa ai padroni della casa svaligiata perché avevano lasciato la finestra aperta". Così Harry Shindler, reduce inglese dello sbarco di Anzio e rappresentante in Italia della 'Italy star association', associazione dei reduci inglesi della Campagna d'Italia nella seconda guerra mondiale.
La salma a disposizione della famiglia. La salma, che è sempre ospitata all'aeroporto di Pratica di Mare, è ora a disposizione della famiglia. L'avvocato del 'boia', intervistato da Oltreradio.it, annuncia: "Abbiamo da pochi minuti preso contatto con il console dell'ambasciata tedesca in Italia che in queste ore si sta occupando della questione sepoltura in una riunione con l'ambasciatore. Attendiamo notizie dopo la nostra richiesta che la salma sia mandata in Germania". Ma sul giallo della custodia della salma, il ministro della Difesa, Mario Mauro, a margine di una audizione al Senato ha ribadito: "Il ruolo del ministero della Difesa è di fornire, su richiesta del prefetto di Roma, un contributo logistico ad un problema di ordine pubblico". Mauro ha poi confermato che la salma dell'ex Ss è "ancora lì" anche se, ha poi subito precisato, "sarà una disposizione del prefetto di Roma a modificare questa situazione".Anche Palazzo Chigi interviene sulla vicenda precisando che "i servizi di informazione per la sicurezza della Repubblica non sono mai stati interessati del caso Priebke". E pure la prefettura di Roma, che ha dato ordine di trasferire la salma di Priebke nell'area dell'aeroporto militare di Pratica di Mare in quanto luogo sicuro e controllato, ribadisce che ciò è stato fatto per motivi di "ordine pubblico" e nega qualsiasi coinvolgimento dei servizi segreti.Il sindaco Marino. "Ho appena ricevuto l'ordinanza del prefetto Giuseppe Pecoraro che contiene il divieto di tumulazione della salma di Erich Priebke all'interno del territorio della provincia di Roma". Così il sindaco della Capitale, Ignazio Marino, in occasione della seduta straordinaria dell'assemblea capitolina dedicata al 70esimo anniversario del rastrellamento del ghetto. Ma il presidente di Radicali italiani, Silvio Viale, consigliere comunale del Pd a Torino, ha chiesto al presidente Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, di intervenire. Viale sostiene che secondo la legge e il regolamento di polizia mortuaria, la tumulazione dovrebbe avvenire nel Comune in cui si è registrato il decesso, a meno di altre richieste praticabili da parte dei familiari. "Ora, forse, solo un decreto del governo - continua - potrebbe sbrogliare il pasticcio creato da Marino".Pdl su "festival dell'idiozia". Sulla questione, Fabrizio Cicchitto del Pdl ha chiosato: "Se è vero che i familiari di Priebke ne richiedono la salma, diamogliela subito, così finisce questo festival dell'idiozia che ha dato a questo criminale nazista, ai suoi squallidi epigoni italiani e al suo avvocato il massimo di pubblicità e di visibilità".Polemiche su pentimento. Sul pentimento di Priebke, Giachini torna a dire: "Non è vero che non si è pentito. Il mio assistito si è più volte comunicato e confessato in chiesa. Priebke ha incontrato, in forma privata, i familiari di alcuni caduti delle Fosse Ardeatine". La smentita, tuttavia, arriva subito per bocca di Giulia Spizzichino, ebrea di 86 anni con alle spalle una famiglia sterminata ad Auschwitz e nella strage delle Ardeatine: "Giammai - dice - nella vita. Non è mai successo. E' una balla grossa quanto una casa!". Poi aggiunge: "Priebke mi ha rovinato la vita. Semmai potrei perdonarlo io per quello che ha fatto a me. Ma non sono autorizzata a farlo anche per loro".
"Il mostro nell'oblio". "Da alcuni giorni siamo purtroppo costretti a occuparci della morte di un personaggio sulla cui salma non si è ancora trovata una soluzione. Siamo stanchi, è da giorni che inseguiamo una bara. Ora dobbiamo mettere nell'oblio quel personaggio e lavorare sulla speranza per i nostri giovani e per la nostra città". Lo ha detto il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici intervenendo all'assemblea capitolina straordinaria sulla Shoah, riferendosi alla morte di Erich Priebke. Pacifici ha poi invitato l'assemblea a votare la mozione che vieta luoghi per la commemorazione di chi ha commesso crimini contro l'umanità dicendo: "Un luogo di ritrovo dei nostalgici già ce l'abbiamo e si trova a Predappio: ci basta e, se possibile, vorremmo eliminarlo".
Il rabbino amico del Papa. Erick Priebke "ha perso l'opportunità di chiedere perdono", secondo Abraham Skorka, il rabbino argentino amico di Papa Francesco. Intervistato dall'Osservatore Romano, Skorka risponde solo dopo un "lungo silenzio" ad una domanda dell'intervistatrice sull'ufficiale delle Ss che proprio in Argentina aveva trovato rifugio dopo il periodo della Shoah. "Penso - afferma Skorka - che ha perso l'opportunità di chiedere perdono. L'importanza del perdono è ciò che ci rende esseri umani migliori. Tutto qui".Interpellanza Pd. "Il video-testamento di Erich Priebke non aggiunge nulla di nuovo, il boia delle Fosse Ardeatine non si è mai pentito. Per questo l'indignazione nei suoi confronti da parte di tutte le coscienze democratiche è legittima, così come lo sdegno contro chi ha voluto ricordarlo". Lo dice la deputata del Partito democratico Marietta Tidei, prima firmataria di una interpellanza urgente del gruppo Pd sulla vicenda: "Vogliamo capire come sia stato possibile - spiega - che i funerali privati di Priebke si siano trasformati in una manifestazione pubblica e soprattutto come è giustificabile il caos nelle comunicazioni tra le autorità. Ricordo che il Comune di Albano è stato vittima di un episodio increscioso: il sindaco Marini non era stato neanche avvisato che il corteo funebre aveva avuto l'autorizzazione a dirigersi verso quel territorio. Il governo spieghi come sia potuto accadere tutto questo".Fiaccolata ad Albano Laziale. Una fiaccolata si terrà questa sera ad Albano Laziale. Dopo gli scontri e le polemiche per i funerali di Priebke, cittadini e associazioni si ritroveranno con l'amministrazione alle 20.30 in piazza della Costituente, davanti alla sede del municipio, per riflettere su quanto accaduto martedì scorso nella cittadina dei Castelli romani.